Gestione della tachicardia ventricolare nel trattamento delle aritmie ventricolari complesse: esiti dopo ablazione


È stato studiato l'impatto della ablazione mediante catetere sulla recidiva di tachicardia ventricolare e sulla sopravvivenza in un gran numero di pazienti con malattia cardiaca strutturale trattata nel contesto di una unità polivalente appropriata.

Da gennaio 2007 è stato elaborato un modello multidisciplinare indirizzato alla gestione globale dei pazienti con tachicardia ventricolare.

È stata utilizzata la stimolazione ventricolare programmata per valutare l’esito acuto.

Gli endpoint primari erano la recidiva di tachicardia ventricolare e l'insorgenza di morte cardiaca e morte cardiaca improvvisa.

Complessivamente, 528 pazienti sono stati trattati con l'ablazione ( 634 procedure; 1-4 procedure per paziente ).

Tra le 482 persone testate con la stimolazione ventricolare programmata dopo l'ultima procedura, un risultato di classe A ( non-inducibilità di qualsiasi tachicardia ventricolare ) è stato ottenuto in 371 pazienti ( 77% ), un risultato di classe B ( inducibilità di tachicardia ventricolare non-documentata ) nel 12.4% dei pazienti e risultato di classe C ( inducibilità di tachicardia ventricolare indice ) nel 10.6% dei pazienti.

Dopo un follow-up medio di 26 mesi, la tachicardia ventricolare è risultata recidivante in 164 pazienti su 472 ( 34.1% ).
La ricorrenza di tachicardia ventricolare è stata documentata nel 28.6% dei pazienti con un risultato di classe A contro il 39.6% dei pazienti con un risultato di classe B e il 66.7% con un risultato di classe C ( log-rank P minore di 0.001 ).

L'incidenza di mortalità cardiaca è stata più bassa per i pazienti di classe A rispetto a quelli di classe B e classe C ( 8.4% vs 18.5% vs 22%, rispettivamente; log-rank P=0.002 ).

Sulla base di una analisi multivariata, l’inducibilità postprocedurale di tachicardia ventricolare indice è stata associata in modo indipendente sia con la recidiva di tachicardia ventricolare ( hazard ratio, HR=4.03; P minore di 0.001 ) sia con la mortalità cardiaca ( HR=2.099; P=0.04 ).

In conclusione, all'interno di una Unità operativa dedicata alla tachicardia ventricolare, l’ablazione con catetere previene le recidive di tachicardia ventricolare a lungo termine, influenzando favorevolmente la sopravvivenza in un gran numero di pazienti con tachicardia ventricolare. ( Xagena2013 )

Della Bella P et al, Circulation 2013; 127: 1359-1368

Cardio2013



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